Tutti i consigli - 🔴 SurfCasting invernale - Mare Mosso ❓

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L’inverno rappresenta sicuramente la stagione preferita dai puristi del surfcasting, che lo ritengono tale solo in presenza di mare mosso, in effetti il termine surfcasting significa proprio “lancio nell’onda”.

 

Con il termine invernale, l’unica condizione che quasi sicuramente possiamo considerare costante è la bassa temperatura dell’acqua; allo stesso tempo invernale non significa per forza mare mosso, andiamo quindi ad analizzare le diverse condizioni meteomarine, e per ognuna capire come impostare al meglio la pescata.

I nostri mari l’inverno vedono l’aumentare di quelle specie ittiche che nelle altre stagioni sono più rare da incontrare, come i gronghi, i pesci piatti, e l’intensificarsi dell’attività di quei predatori che amano cacciare tra la schiuma come saraghi e spigole.


Nelle condizioni di mare calmo, le pescate invernali, dal punto di vista delle montature e dell’attrezzatura, sono da considerarsi non molto diverse dalle altre. Non è da escludere infatti l’impiego di attrezzatura leggera, come nemmeno l’uso di travi a tre braccioli; un’accortezza che però sicuramente ci richiede la bassa temperatura dell’acqua è l’utilizzo di esche con un potere attrattivo più elevato: nel caso di anellidi prediligeremo l’americano o il verme di rimini per la loro sanguinolenza, ma possiamo optare anche per filetti di sardina o simili, capaci di sprigionare sostanze oleose molto ricercate dall'olfatto dei predatori.


In condizioni di mare mosso o agitato le cose cambiano sotto diversi punti di vista. L’attrezzatura da impiegare sicuramente deve essere più robusta e prestante, in virtù del fatto che le zavorre impiegate, quali piramidi o spikes, saranno più pesanti per poter assecondare gli intensi moti ondosi.

I travi vedranno, a seconda di fattori quali la forza del mare, la presenza di alghe o l’intensità della risacca, una riduzione del numero dei braccioli ed eventualmente un aumento del diametro del filo per i terminali.

I
travi piu utilizzati in queste condizioni sono il “Pater Noster”, caratterizzato da due braccioli uguali, e i travi monoamo, protagonisti il “Long Arm” o lo “Short Rovesciato”, che vedono l’utilizzo rispettivamente di un bracciolo basso o un bracciolo alto in modo tale da ridurre al minimo le possibilità di ingarbugli.
Sempre più spesso il Long Arm viene sostituito dai comodissimi “mini travetti”, più piccoli pratici e veloci da montare.


 

 

Come l’attrezzatura e le montature, necessita di valutazioni e cambiamenti anche il settore esche. Gli inneschi aumenteranno di volume e conseguentemente anche gli ami saranno maggiorati; la fanno ancora da padrone i filetti o i tranci di sardina innescati a dovere tramite l’utilizzo di aghi doppi e filo elastico ma anche le cosiddette esche bianche come striscioline di calamaro o tentacoli di seppia risultano essere una scelta valida, grazie al fatto di  essere molto più visibili in condizioni di acqua torbida.


L’inverno chiama surfcasting puro, e spesso questo sa regalare le più grandi emozioni della pesca da riva.

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Andrea Costantini Founder of Fishing Evolution.com